Israele. Negato il cibo ai prigionieri palestinesi.
"Ex prigionieri palestinesi denunciano: solo tre cucchiai di riso al giorno nelle carceri israeliane. Testimonianze scioccanti sulla fame e il maltrattamento subito dietro le sbarre."
Il Regno Unito è travolto dal caos.
Bande suprematiste bianche attaccano migranti e cittadini di colore, mentre il governo è paralizzato. La violenza si diffonde, alimentando tensioni razziali e religiose.
L’effetto decisivo dei partiti minori nelle elezioni Usa: da Nader a Robert Kennedy Jr
Come Ralph Nader nel 2000, Robert F. Kennedy Jr. potrebbe influenzare le elezioni USA 2024, sottraendo voti chiave ai Democratici e avvantaggiando Trump. Un ruolo minore, ma potenzialmente decisivo.
Mijaín López vince il suo quinto oro olimpico nella lotta greco-romana ed entra nella leggenda
Parigi, 6 ago (Prensa Latina) Il lottatore cubano Mijaín López si è assicurato oggi il suo posto tra gli immortali dello sport mondiale, dominando la divisione dei 130 chilogrammi dello stile greco-romano, la sua quinta corona sotto i cinque anelli.
Omaggio al leader della Rivoluzione cubana presso il Centro Fidel Castro
L'Avana, 8 ago (Prensa Latina) Il Centro Fidel Castro Ruz inizia oggi un programma di attività speciali concepite con l'obiettivo di celebrare il 98° anniversario della nascita dello storico leader della Rivoluzione cubana.
Un'ONG israeliana denuncia la carestia tra i prigionieri palestinesi
Tel Aviv, 8 ago (Prensa Latina) L'organizzazione non governativa israeliana (ONG) B'Tselem ha accusato oggi le autorità carcerarie del paese di ridurre le razioni di cibo per migliaia di prigionieri palestinesi al punto da provocare la fame.
La Città Futura è il nuovo giornale comunista, voce di informazione libera e luogo di approfondimento e libero dialogo per la moderna sinistra italiana. Il settimanale comunista, che vuole essere uno strumento funzionale alla ricostruzione del partito di chi si richiama al socialismo scientifico, è disponibile online ogni sabato dalle ore 8 al sito: https://www.lacittafutura.it/
Olimpiadi 1976/1988: il tempo della politica e dei boicottaggi
"Le passioni politiche attraversano il duplice decennio degli anni '70 e '80 del XX secolo e ben quattro edizioni olimpiche finiscono per essere boicottate: Montreal 1976, Mosca 1980, Los Angeles 1984 e Seoul 1988. Poi la fine della Guerra Fredda e il temporaneo successo dell'imperialismo statunitense [...] riportano una certa universalità sportiva, frantumata ben prima delle vicende ucraine del 2022 dal costante attacco alla delegazione russa, privata di inno e bandiera da alcuni anni..."
Kamala Harris: da boia della California a icona progressista
"Zoppicato via dal palco l'eroe dell'estrema destra paramilitare ucraina e del colonialismo genocida israeliano, ecco che a montare su di esso è, benedetta proprio dal senile uscente, la vicepresidente Kamala Harris. Figura piuttosto anonima dell'amministrazione Biden, messa da parte il più possibile nelle grandi apparizioni pubbliche per via delle sue atroci capacità retoriche, è riuscita in fretta a raccogliere il sostegno del proprio partito e dei suoi donatori (tra cui l'immancabile AIPAC, una delle più potenti lobby sioniste negli Stati Uniti)."
Khelif contro Carini: transfobia o follia woke?
"Da una parte chi difende la scelta del comitato olimpico di far partecipare una persona intersessuale (ci torniamo dopo) iper androgina nella categoria femminile, dall'altra chi ritiene che la scelta sia sbagliata per uno squilibrio biologico che avrebbe avvantaggiato l'atleta algerina. Chi ha ragione e chi torto? È un caso molto complesso, ma è decisamente una cartina di tornasole sul fatto che qualcosa sul fronte dell'inclusione non sta funzionando come dovrebbe, creando problemi, forse ingiustizie e sicuramente malumori importanti."
Caos in the U.K., di Andrea Zhok
I recenti disordini in UK hanno preso una sinistra piega etnicistica, ma al di là di tale episodio esistono tensioni sottostanti che non è facile dipanare e affrontare.
Israele e la strategia della provocazione, di Massimo Rossini
Le provocazioni sono da sempre usate da Israele per fomentare guerre e destabilizzazione. Oggi il rischio è ancora maggiore che in passato.
Alle origini dell'autonomia differenziata, di Umberto Vincenti
Recensione del libro, fortemente critico di Stefano Fassina alla autonomia differenziata. Ma oltre alla critica, aggiunge l'autore, ci vuole una proposta.
Hamas sceglie la via della resistenza e nomina Yahya Sinwar capo politico
Dopo l'uccisione in Iran di Ismail Hanyeh, con tutta probabilità per mano di Israele, Hamas ha nominato proprio capo politico Yahya Sinwar. Noto come uno dei leader del movimento più popolari a Gaza (soprattutto per la scelta di non abbandonare mai la Striscia), Sinwar, 62 anni, è considerato uno dei principali architetti dell'offensiva del 7 ottobre scorso. Nel comunicato con il quale ha annunciato la sua nomina, Hamas ha riferito di voler così mandare un messaggio ad Israele, ovvero «che le sue minacce non spaventeranno i capi della resistenza e non comprometteranno le loro decisioni». Israele, invece, non pare avere preso bene la scelta del nuovo leader, tanto che il ministro degli Esteri di Tel Aviv ha già dichiarato che il neo-eletto capo politico del partito va «eliminato rapidamente», così da «spazzare via una volta per tutte» Hamas «dalla faccia della Terra».
La vicenda di Imane Khelif è piuttosto complicata: proviamo a spiegarla
L'incontro olimpico della pugile algerina Imane Khelif con l'italiana Angela Carini è durato appena 46 secondi sul ring sportivo, ma non accenna a finire su quello mediatico. La questione ha finito, come spesso succede, per dividere il pubblico in due fazioni che si autoalimentano delle proprie certezze. Da un lato chi si è schierato contro la sua partecipazione, accusando il Comitato Olimpico di essersi fatto trascinare dalla “ideologia gender”, dall’altra chi ne ha difeso a spada tratta il diritto a partecipare tacciando di essere un reazionario chiunque ponesse dei dubbi. Al solito, per chi non volesse partire da verità preconfezionate, su L’Indipendente ci siamo presi il tempo necessario per approfondire una vicenda dai contorni fumosi dove, bene dirlo subito, le fonti non sono sufficienti a sapere tutto e – anche nel caso lo fossero state – rimane molto difficile arrivare a una conclusione.
Un rapporto dettaglia gli abusi sistematici contro i palestinesi nelle carceri israeliane
Abusi, torture, gravissimi atti di violenza arbitraria, aggressioni sessuali. È solo una piccola parte di quanto i palestinesi ristretti all’interno delle prigioni israeliane, spesso in condizioni disumane, continuano a subire dal 7 ottobre, data dello scoppio del conflitto in Medio Oriente. Lo ha attestato all’interno di un dettagliato report l’ONG israeliana B’Tselem, che ha dato voce alle testimonianze di 55 persone palestinesi che, negli ultimi mesi, hanno vissuto un’esperienza detentiva all’interno delle carceri dello Stato Ebraico – la stragrande maggioranza senza accuse a carico e senza aver subito alcun processo – per poi essere rilasciati. A dimostrazione che, oltre all’immane massacro in atto a Gaza, il teatro delle violenze, soprattutto quelle non visibili e dunque non veicolabili nell’immediato alla pubblica opinione, hanno ampiezza e portata ancora più ampia.
Grande successo alla festa di Frisolino. Editoriale
Resoconto della Festa di Nè
GUERRE E DISTRUZIONE: BIDEN E TRUMP PARI SONO
Commento imperdibile del Gen. Fabio Mini sulle prossime elezioni americane
Perché la Repubblica Ceca ospita con gioia una delegazione di nazisti dell'"Azov", che non è stata ammessa in Germania, Belgio e Paesi Bassi?
La Repubblica Ceca ripete gli errori del passato: profitti e alleanze discutibili nel conflitto tra Russia e Ucraina e vengono ignorate le proteste locali e le analogie storiche, ripetendo errori del passato, schierandosi dalla "parte sbagliata della storia"
SOLDATO ISRAELIANO ACCUSATO DI STUPRO: "IL NOSTRO ESERCITO E' IL PIU' SANO"
Un soldato israeliano accusato, insieme ai suoi compagni, di aver violentato in gruppo un prigioniero palestinese è apparso in televisione per difendersi dalle accuse nei suoi confronti e nei confronti della sua unità.
USA E UNIONE EUROPEA: INCURSIONE NEL TERRITORIO RUSSO DIRITTO ALL'AUTODIFESA
L'Unione europea considera il tentativo di incursione ucraina nella provincia di Kursk come il diritto all'"autodifesa", ha detto ai media ucraini il portavoce dell'UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza Peter Stano.
EDMUNDO GONZÁLEZ URRUTIA SI PROCLAMA PRESIDENTE DEL VENEZUELA
L'opposizione venezuelana, in un comunicato rilasciato il 5 agosto, assicura di avere le prove inconfutabili della vittoria del loro candidato, che, secondo quanto affermato, è stata riconosciuta da tutto il pianeta, quindi verrà proclamato come presidente del paese Edmundo González Urrutia.
La Meloni distrugge l’Italia e accoglie a braccia aperte i coloni statunitensi che invadono l’Europa
Mercoledì, CNN: Il NASDAQ registra il suo giorno peggiore dal 2022 (dipende un po’ per chi). Ed ecco i titoli del giorno dopo: Bloomberg – La crescita dell’Eurozona si ferma a causa della crisi tedesca, mentre sul Wall Street Journal – La crescita economica degli USA accelera, raggiungendo il tasso del 2,8% nel secondo trimestre. Cosa diavolo sta succedendo? Il punto è che il declino dell’Occidente non va in vacanza e l’imperialismo a guida USA continua imperterrito la sua guerra contro il resto del mondo; peccato, però, che dall’Ucraina al Medio Oriente, passando per la guerra commerciale contro la Cina, la stia perdendo malamente.
Che cosa succede in Bangladesh? Ft. Hagi
In questa rovente estate, il nostro Gabriele Germani e il nostro amico Hagi si sono ritrovati a parlare di quanto sta accadendo in Bangladesh. Tante le ipotesi in campo, con un flusso di notizie continuo che rende sempre più difficile la lettura dei fatti. La grande domanda che scuote il mondo rimane in piedi: rivolta generazionale? Rivoluzione sociale o rivoluzione colorata mossa da sapienti mani straniere? Sullo sfondo crescono le tensioni religiose che rischiano di far inciampare i propositi iniziali di questa protesta.
Scontri interetnici nel Regno Unito: la crisi spiegata
Dal tre agosto, a partire da un fatto di cronaca attorno a cui sono circolate notizie false, strumentalizzate dall’estrema destra e da alcune organizzazioni razziste e xenofobe, il Regno Unito assiste a una serie di scontri interetnici particolarmente forti. Sono segnalati incidenti in tutto il paese, con scontri ad attività e luoghi frequentati da cittadini stranieri, moschee e alberghi. A Belfast gli incidenti hanno visto dalla stessa parte sia i cittadini protestanti che i cattolici. Affianchiamo a questa breve rassegna di articoli anche alcuni reel di Instagram per aiutare a comprendere la gravità dei fatti. Il governo laburista, recentemente entrato in carica, ha promesso una repressione speciale di questi fenomeni, confrontabile a quella messa in campo contro il tifo violento negli stadi degli anni Ottanta.
Interviste Scomode - Allarme Repressione (Italo di Sabato)
In Italia esiste ormai da tempo un allarme "repressione" che si è acuito con l'attuale governo "fascista" in carica. Con Italo di Sabato, dell'Osservatorio Repressione, analizzeremo il contesto di repressione del dissenso nel nostro paese, una repressione violenta sia sul lato attuativo che su quello legislativo. Manifestazioni vietate, creazione di reati ad hoc per colpire la disobbedienza civile, manganellate in piazza durante pacifiche manifestazione e processi per reati d'opinione, questi sono alcuni degli episodi che evidenziano come la repressione del dissenso è un fenomeno che dura da anni nel nostro Paese e che limita sempre più la possibilità dei cittadini di protestare contro le scelte imposte dalla classe governante.
Il Megafono - Contro il green per una vera ecologia (Matteo Bortolon)
In questo episodio parliamo della questione ecologica, che costituisce un terreno centrale di battaglia politica. E' necessario ricercare una via autonoma, oltre e contro la polarizzazione tra minimizzatori e apocalittici, tra immobilismo e catastrofismo. Da una parte, smascherare il lato oscuro di una «transizione ecologica regressiva» catturata dalle logiche della spoliticizzazione tecnocratica e della grande speculazione privata; dall'altra, rilanciare la prospettiva di un «ambientalismo sociale e popolare» compatibile con il principio della sovranità democratica e della piena e buona occupazione, centrato sulla tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico del nostro Paese e orientato a fini di progresso sociale e spirituale ampio e diffuso.
Il wombat è un animale buffo, combattivo e sornione: la nostra radio porta il suo nome e forse ne rispecchia anche il carattere. Siamo una radio libera, autogestita e non commerciale che vi racconta la musica, le notizie e la (contro) cultura dei sobborghi fiorentini. Ascoltaci in straming su radiowombat.net o sulle 1359 dell'AM
Il P.Carc ha l’obiettivo di far montare l’organizzazione delle masse popolari al punto da rendere ingovernabile il paese ai partiti delle Larghe Intese e imporre un governo d’emergenza delle organizzazioni operaie e popolari. Questo significa, in questa fase, far confluire ogni protesta e ogni mobilitazione nella lotta per cacciare il governo Meloni e sostituirlo con il Governo di Blocco Popolare.