Perché la guerra economica contro la Russia sta fallendo?
Oggi sappiamo che le sanzioni alla Russia non funzionano e non solo per gli escamotage che vengono sottolineati dalla grande stampa (triangolazioni, aiuto della Cina, etc), ma per un motivo di fondo mai sottolineato perchè molto più pericoloso...
Il feticcio del fascismo: sempre evocato, temuto, ma quando c'è nessuno lo vede
Il fascismo, in Italia, è diventato un feticcio politico e culturale, invocato e temuto ciclicamente come un eterno ritorno che però, nella percezione di molti, non arriva mai davvero. E non si accorgono di come sia già presente, invisibile, nelle istituzioni liberali.
Le imbarazzanti capriole del giornalismo italiano per non condannare Israele
La copertura mediatica italiana degli attacchi israeliani in Medio Oriente evidenzia una crescente militarizzazione del discorso pubblico. I principali giornali e programmi televisivi si limitano a riproporre narrazioni ripetitive, giustificando o minimizzando le azioni israeliane, anche quando sfociano in evidenti crimini di guerra.
La sconfitta dell'Occidente – l'irrinunciabile analisi di Emmanuel Todd
Todd ha il grande merito di aver aperto un dibattito troppo a lungo rifiutato dall'ipocrisia delle élite occidentali, tracciando un quadro realistico delle ragioni del declino dell'Occidente.
Quasi sei milioni di italiani vivono in condizioni di povertà assoluta e di essi circa un milione e 300 mila sono minorenni
L'articolo descrive la grave situazione della povertà in Italia, dove quasi sei milioni di persone vivono in povertà assoluta, tra cui circa 1,3 milioni di minori, evidenziando la necessità di interventi strutturali per affrontare questo drammatico problema sociale.
Le elezioni in Modavia non sono un referendum pro o contro la UE, bensì una sfida tra chi vuole un futuro dignitoso per il paese e un governo corrotto e asservito a Washington
L'articolo tratta delle elezioni in Moldavia, sottolineando che non si tratta di un referendum pro o contro l'UE, ma di una lotta tra chi cerca un futuro dignitoso e un governo corrotto influenzato dagli interessi di Washington.
Niente Panico. Il nostro futuro sarà il meticciato, come testimonia il successo dei rapper nordafricani.
Dal Rapporto Caritas Migrantes emerge che il 9 per cento dei nostri concittadini sono stranieri, prevalentemente giovani. Nelle università sono cresciuti del 74% in 10 anni
Cuba denuncia l'impunità negli attacchi contro la sua ambasciata negli Stati Uniti
L'Avana, 17 ott (Prensa Latina) Funzionari dei Ministeri dell'Interno (Minint) e delle Relazioni Internazionali hanno denunciato il persistere dell'impunità riguardo agli attentati perpetrati contro l'ambasciata cubana a Washington.
Cancelliere cubano accusa gli Stati Uniti di favorire atti terroristici contro Cuba
L'Avana, 17 ott (Prensa Latina) Il ministro delle Relazioni Internazionali di Cuba, Bruno Rodríguez, ha accusato oggi il governo degli Stati Uniti di favorire azioni terroristiche contro la maggiore delle Antille.
Mujica esorta gli uruguaiani a votare per il Frente Amplio
Montevideo, 17 ott (Prensa Latina) L'ex presidente José Mujica ha invitato i suoi connazionali a votare per il Frente Amplio (FA) nelle elezioni del 27 ottobre.
Finanziaria 2025: manovra di classe
Giorgetti presenta la manovra finanziaria per il 2025, in cui si prevedono tagli alla spesa pubblica e privatizzazioni. Il governo "sovranista" svende il Paese a BlackRock. Insufficienti, invece, i fondi stanziati per la sanità e i salari del pubblico impiego. Aumenteranno le accise sul gasolio, con ricadute sui prezzi delle merci.
Riflessioni sulla manifestazione del 5 ottobre a Roma
Nonostante i divieti circa dieci mila persone hanno riempito la piazza a Roma in solidarietà con il popolo palestinese. Non essendo riuscito il Governo ad impedire la manifestazione si è fatto di tutto per criminalizzarla. Il movimento di solidarietà con il popolo palestinese deve superare le differenze e allargare la partecipazione.
Come je pare
L'IDF spara anche contro forze UNFIL, Netanyahu &co. fanno letteralmente quello che vogliono. L'imbarazzo del governo per cui fino a ieri "Israele ha diritto a difendersi" ma poi attacca anche le basi italiane in Libano.
"Nessun movimento è spontaneo!". Ecco come la CIA organizza le "rivoluzioni colorate"
"Il perno di tutto è la Fondazione Nazionale per la Democrazia (NED), che opera sotto il diretto controllo del Congresso degli Stati Uniti ed è attiva in più di 90 paesi. Serdar Üsküplu ha affermato: "La NED educa e forma i manager delle ONG che stanno dietro alle rivoluzioni colorate.
Stati Uniti: il potere delle lobby e una classe politica sempre più distante dai bisogni della gente, di Paolo Arigotti
L'autore fa una panoramica della democrazia Usa, mettendone in rilievo sia le differenze rispetto al modello europeo che gli aspetti più marcatamente oligarchici.
Il fallimento della politica avventurista di Zelensky, di Enrico Grazzini
Un bilancio provvisorio sulla presidenza di Zekensky mostra tutti i danni inferti dalla sua leadership al suo paese, ma anche gli Stati europei non sono esenti da errori.
Il salario minimo legale non salverà la comunità del lavoro (ancor meno la sinistra e il sindacato), di Matteo Falcone
L'autore illustra il testo di Savino Balzano in cui si parla del salario minimo, tema su cui convergono tutte le opposizioni all'attuale maggioranza delle destre, ma la cui introduzione difficilmente potrà conseguire i suoi obiettivi, e potrebbe persino essere disfunzionale.
Mentre gli USA si spolpano per sostenere lo sterminio dei palestinesi, la Cina si riprende Taiwan
Mentre gli USA si avviano a impantanarsi definitivamente (un’altra volta) in Medio Oriente fornendo a Israele quel poco che gli rimane, in termini di sistemi d’arma, dopo aver preso una quantità di schiaffi inenarrabili per quasi 3 anni dalla Russia sul fronte ucraino, la Cina mostra i muscoli e dimostra in modo plateale che in questo contesto è in grado di vincere la più importante delle battaglie della Guerra del Pacifico quando e come vuole.
Da Katrina a Milton: come gli USA utilizzano le catastrofi naturali per rubare ai poveri e dare ai ricchi
Ad appena pochi giorni dal devastante uragano Helene, un altro imponente evento catastrofico naturale s’è abbattuto su quei poveracci degli abitanti della Florida, ai quali ovviamente va tutta la nostra più profonda solidarietà (soprattutto da parte mia che ogni volta che mi vengono due centimetri d’acqua nello scantinato vado letteralmente nel panico): ovviamente, come inevitabile, si è subito scatenata la guerra santa tra negazionisti e riduzionisti climatici da un lato e eco-ansiosi dall’altro, ma a questo giro, in realtà, a mio avviso più di parlare un po’ a caso dell’impatto del cambiamento climatico, c’è un aspetto molto più eclatante da sottolineare e, cioè, la cara, vecchia lotta di classe.
RIPRENDIAMOCI LA FIAT
L’automotive è il cuore pulsante di ogni economia industriale contemporanea, ma in mano alle oligarchie parassitarie, quello italiano è destinato al collasso definitivo: i privati hanno dimostrato di essere capaci solo di chiedere elemosina allo Stato, farla sparire nei paradisi fiscali e non reinvestirne manco un centesimo nella produzione; l’unica strada per trasformare la transizione elettrica da una disfatta a una gigantesca opportunità è restituire il controllo dell’industria automobilistica italiana in mano pubblica e pianificare una catena del valore nazionale in grado di creare sviluppo e ricchezza per tutti.
Yesterday's Papers: "Mondo in guerra ed Italia divisa" di Michela Arricale
Mentre scriviamo, Israele sta disperatamente cercando di far deflagrare tutto il potenziale esplosivo di questa guerra mondiale "Multidominio" che stiamo vivendo, a quanto pare riuscendoci. Eh si, io non la vedo più –ormai- come una guerra mondiale a pezzi ( locuzione che pure va molto di moda) ma come una guerra mondiale punto. Ne ha tutte le caratteristiche: coinvolge tutti gli attori principali dell'ordinamento internazionale su almeno 4 continenti. anche se non tutti combattono negli stessi domini, in parallelo. La Guerra commerciale e dei dazi contro la Cina, la guerra bombardata contro la Russia e in medio-oriente, la guerra economica contro i Paesi progressisti dell'America Latina senza contare i processi di decolonizzazione nel continente Africano. È il Capitalismo bellezza!
Yesterday's Papers: Attacco alla magistratura di Carla Filosa
La scorsa settimana, sul Fatto Quotidiano è stato affrontato l'argomento sulle future riforme riguardanti la Giustizia, in seguito alle leggi in cui il governo ha abolito il reato di abuso d'ufficio e introdotto l'interrogatorio preventivo di 5 giorni prima dell'arresto. I magistrati che si sono espressi allarmati dalle carenze legislative in questione, e che godono della nostra piena fiducia, sono Gratteri, Nino di Matteo e Scarpinato. Riportiamo le loro osservazioni, che serviranno come materiale di conoscenza e riflessione per tutti gli ascoltatori/ascoltatrici. Il problema più grave riguarda il ddl del senatore Pierantonio Zanettin sulla riduzione a 45 giorni, prorogabili solo in determinate condizioni, delle intercettazioni di tutti i reati non legati alla criminalità organizzata. Di Matteo denuncia che l'indagine su fatti di corruzione (è di 2 giorni fa lo scandalo del dirigente Sogei e indagini su ramificazioni nei ministeri della Difesa e dell'Interno, per corruzione e turbativa d'asta) può portare a interessi di origine mafiosa, la cui limitazione temporale ne pregiudicherebbe la capacità investigativa, oltre al fatto che a questo sarebbero condotti anche altri reati come sequestro di persona, usura, truffe, omicidi, violenze sessuali, ecc. Si favoriscono così spazi di impunità di classe sempre maggiori, tipici dei cosiddetti colletti bianchi, politici, amministratori, appaltatori. Ennesimo favore a corrotti, faccendieri e lobbisti.
Futura Società e Radio Grad intervistano Hanieh Tarkian (professoressa italo-iraniana)
Adriana Bernardeschi di «Futura Società», in collaborazione con la redazione di Radio Grad, ha intervistato la professoressa italo-iraniana Hanieh Tarkian, che insegna studi islamici ed è analista di geopolitica. Lo scopo è quello di fare controinformazione rispetto al quadro mistificato che riceviamo dai media mainstream, riguardo ai recenti attacchi missilistici dell'Iran a Israele.
Archive down: podcast offline
Le trasmissioni sono momentaneamente sospese a causa di problemi all'archivio! Speriamo che si risolva presto.
L’Italia procede col pilota automatico. Tirare il freno e invertire la rotta
Editoriale. Bisogna tirare il freno a mano, cioè bisogna impedire che il governo Meloni proceda con gli obiettivi che i suoi pupari gli hanno indicato. Per farlo non c’è altro strumento che la mobilitazione dispiegata dei lavoratori e delle masse popolari: scioperi, manifestazioni di piazza, blocchi, ecc. Una mobilitazione abbastanza estesa da rendere ingestibile la situazione al governo Meloni, da costringerlo a fare passi indietro.
Il governo Meloni e le sue politiche criminali devono diventare un problema di ordine pubblico
La difesa dei posti di lavoro in Stellantis deve diventare una questione di ordine pubblico, la manutenzione dei territori e i risarcimenti alle famiglie flagellate dalla crisi ambientale devono diventare una questione di ordine pubblico, i morti sul lavoro devono diventare una questione di ordine pubblico, i divieti di manifestare, i fogli di via per gli attivisti, l’acquisto di F35 da parte del governo, il coinvolgimento dell’Italia nella Terza guerra mondiale, l’informazione manipolata dai guerrafondai e dai complici con il genocidio in Palestina, la stessa esistenza del governo Meloni devono diventare problemi di ordine pubblico.
Parlare per la Palestina o lottare per la Palestina?
È sufficiente farsi portavoce della causa palestinese e mobilitarsi perché si parli della Palestina? Oppure serve lottare per la Palestina? E cosa vuol dire lottare per la Palestina? Porsi questa domanda non sminuisce affatto l’importanza della mobilitazione in solidarietà con la resistenza palestinese che si è sviluppata nel corso dell’ultimo anno. Di questa fanno parte le tante prese di posizione, denunce, campagne di boicottaggio, iniziative di lotta, presidi e manifestazioni che si moltiplicano nel nostro paese. Porsi questa domanda serve a ragionare su quale sia il passo in più da fare al punto in cui siamo arrivati. L’aspetto decisivo è lo sbocco che tutta questa mobilitazione deve darsi.